In mostra negli spazi della Fondazione Merz a Torino la vincitrice della terza edizione del Mario Merz Prize, Bertilla Bak.
Bertille Bak. Mineur Mineur
La Fondazione Merz presenta la prima personale in Italia dell’artista francese Bertille Bak (Arras, Francia, 1983).
Bertilla Bak è stata la vincitrice della terza edizione del Mario Merz Prize dedicato ad artisti che abbiano già ottenuto riconoscimento per la qualità del proprio lavoro nel Paese d’origine e che abbiano già dato avvio ad una carriera internazionale.
L’inedito progetto espositivo site-specific, curato da Caroline Bourgeois, curatrice alla Collezione Pinault di Parigi, prende il titolo dall’opera principale, la video installazione Mineur Mineur (Minatore minorenne).
Il progetto affronta il tema del lavoro minorile che ancora oggi priva della dignità e della salute circa 150 milioni di bambini nel mondo.
Per Mineur Mineur l’artista, nipote di minatori polacchi che venivano mandati a lavorare nelle miniere di carbone del nord della Francia fin dall’età di 13 anni, prende spunto dalla propria storia familiare.
Lo spazio della Fondazione Merz e la sua infinita verticalità hanno ispirato l’artista, che ha scelto di contrapporre a questa altezza monumentale la profondità abissale della terra.
Tutto l’allestimento, che fa perno sull’opera principale, gioca infatti sul continuo straniamento causato da un doppio registro di lettura delle opere, dove candore dell’età ed efferatezza della condizione di lavoro vanno a coesistere continuamente.
Bak usa il linguaggio della favola che invita a leggere tra le righe di una realtà di destini tragici, di una verità contemporanea, di un racconto sociale, che diventa una sorta di archivio della memoria, che intreccia la vita delle persone incontrate con la produzione di una nuova immaginazione comune.