Una mostra che conferma il riconoscimento che Beatrice Pediconi è riuscita a conquistare nella critica e nel pubblico
Z2O Sara Zanin Gallery di Roma ospita la mostra BEATRICE PEDICONI. Senza turbare una stella, fino al 10 novembre
Il 20 settembre si apre al pubblico presso la galleria Z20 Sara Zanin in Roma … Senza turbare una stella, quarta mostra personale in galleria di Beatrice Pediconi a cura di Antonello Tolve.
In….Senza turbare una stella Beatrice Pediconi opera ancora combinando assieme pittura, fotografia e disegno in lavori caratterizzati da un sempre nuovo esercizio di ricerca sulla vita e sul significato di ciò che ci circonda.
Pediconi infatti è un’artista multimediale la cui ricerca da anni è legata a una pratica interdisciplinare che attraversa medium tradizionali per approdare a inedite soluzioni formali ed espressive.
Il suo è un lavoro di tecnica e chimica che parte appunto dalla fotografia della trasformazione, del valore e della memoria contenuta in un frammento, traccia di un percorso che non è solo personale.
C’è tutto il vivere di una collettività in quei segni, con i suoi ricordi, il suo passato, un vissuto a volte indecifrabile perché colto nel bagliore di un attimo.
Pediconi è un’artista che ama le sperimentazioni e queste l’hanno portata a far nascere nuove tecniche in materia fotografica con partiture astratte dove esili nastri o affilate tracce steliformi portano a raffinate composizioni in cui sono evocati scenari naturali che suscitano meraviglia e invitano il pubblico a ritrovare la delicatezza di un fiore o di una farfalla che coincide con la fragilità della vita.
Sono le parole stesse dell’artista che aiutano il visitatore a orientarsi tra le ultime sue opere:
“Il mio ultimo corpo di lavoro è il risultato di un processo che esplora una combinazione di pittura, disegno e fotografia.
Filamenti di emulsione sottratti a scarti di Polaroid sono trasferiti nell’acqua su tela e su carta entrambe precedentemente dipinte con pigmenti di varie tonalità̀.
Rimangono tracce evanescenti testimoni di perdita e rigenerazione.
Minimali e organiche, molte di queste opere ricordano dei fiori, riflettendo così la fragilità della vita, il suo inevitabile progredire verso il rinnovamento e il suo messaggio di speranza in tempi carichi di distruzione»….