Una mostra dedicata al tema della cosiddetta arte degenerata, messa al bando in Germania, attraverso la storia e le opere di quattordici artisti perseguitati dal regime Nazista
ART FOR NO ONE 1933-1945
Lo SCHIRN KUNSTHALLE FRANKFURT è una delle sedi espositive più importanti d’Europa.
Dalla sua apertura nel 1986, ha presentato più di 250 mostre su una superficie di circa 2.000 m² e può vantare un totale di oltre 9,5 milioni di visitatori.
Particolarmente attento alle tendenze storico-artistiche e storico-culturali da una prospettiva contemporanea, SCHIRN è aperto all’innovazione e alla dimensione internazionale dell’arte con mostre dedicate in egual misura all’arte moderna e all’arte contemporanea.
Attualmente lo Schirn ospita la mostra ART FOR NO ONE 1933-1945, dedicata al tema della cosiddetta arte degenerata, messa al bando in Germania, attraverso la storia e le opere di quattordici artisti perseguitati dal regime Nazista.
Tra il 1933 e il 1945, il regime nazionalsocialista controllava il lavoro artistico in Germania.
Molti furono gli artisti perseguitati in base alla loro religione, discendenza o opinioni politiche che fuggirono in esilio a causa delle minacce del governo.
La mostra ART FOR NO ONE 1933-1945 si sofferma su cosa è successo agli artisti rimasti nel Paese.
Vengono indagati le diverse strategie e ambiti d’azione impiegati dagli artisti che non hanno cercato o trovato alcuna affiliazione con il regime nazionalsocialista.
Basata su 14 biografie selezionate, la mostra evidenzia che il lavoro artistico di questo tempo è stato determinato da qualcosa di più della semplice apatia, stasi e disperazione.
Concentrarsi più intensamente sulla propria opera, impegnarsi in un lavoro creativo nonostante la scarsità di materiali, esplorare temi esistenziali e adattare i contenuti sono state solo alcune delle reazioni alla politica artistica nazionalsocialista.
La mostra non definisce uno sviluppo stilistico uniforme.
Con casi di studio individuali e circa 140 tra dipinti, sculture, disegni e fotografie, la mostra fa luce sulla diversità dell’arte che esisteva al di fuori dell’arte del regime ufficiale, un’arte che per tredici anni è rimasta senza pubblico.
Artisti che per vivere furono costretti a rinunciare e ad adattarsi, chi a lavori commerciali chi a ridurre le proprie realizzazioni paesaggi e nature, senz’anima.
Gli artisti rappresentati sono Willi Baumeister, Otto Dix, Hans Grundig, Lea Grundig, Werner Heldt, Hannah Höch, Marta Hoepffner, Karl Hofer, Edmund Kesting, Jeanne Mammen, Ernst Wilhelm Nay, Franz Radziwill, Hans Uhlmann e Fritz Winter.