Arie italiane: lo scultore vicentino Grey in mostra a Pordenone

- DATA INIZIO: 02/10/2021

- DATA FINE: 31/10/2021

- LUOGO: Villa ex Conti Toppo-Wassermann

- INDIRIZZO: via Verdi 98, Toppo di Travesio (PN)

- TEL: 0424 284543 - 391 326 9904

Presentata da Vittorio Sgarbi, la rassegna di artisti contemporanei italiani in Villa Toppo- Wassermann

Arie italiane: lo scultore vicentino Grey in mostra a Pordenone

 

COMUNICATO STAMPA

Pordenone, 27 settembre – Apre sabato 2 ottobre alle 17 la rassegna Arie Italiane in Villa ex Conti Toppo-Wassermann.

La mostra d’arte italiana contemporanea presentata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi vede spiccare tra le opere di pittura, scultura, grafica e fotografia le creazioni del giovane vicentino Giovanni Grigoletto, in arte Grey, della Patty’s Art Gallery.

Con le sue sculture, create a partire da materiali di scarto, Grey riprende e rinsalda la propria identità spirituale, alla ricerca della fonte creatrice dell’universo. Tematiche quali la salvaguardia dell’ambiente, il benessere psico-fisico e il riconoscimento del proprio scopo nella vita trovano forma nel tessuto metallico delle sue sculture.

E, sempre a queste sculture, Grey lascia il compito di parlare, di risvegliare nell’osservatore il desiderio di conoscere la realtà che non si vede, ma che si sente e che ci fa vibrare nell’animo.

Grey e Patrizia Stefani, direttrice di Patty’s Art Gallery, all’inaugurazione della personale “Sacrificarte”, questo luglio, a Vicenza

 

Per dare un corpo allo spirito, alla ribellione nei confronti di una società omologante, Grey evoca, rielabora, forgia figure mitologiche e simboli lasciati all’interpretazione. Il fascino del mistero è, infatti, il primo elemento che sospinge a riflettere sul perché delle cose. Cose lasciate non a metà, ma alla loro struttura essenziale, vuoti e pieni che si destrutturano e si intrecciano per offrire una nuova verità, tutta da decifrare, capace di risuonare nel visitatore e nello spazio.

Uno luogo particolare, quello di Villa ex Conti Toppo-Wassermann, a Toppo di Travesio (PN), dove il prossimo sabato il professor Vittorio Sgarbi aprirà l’esposizione Arie Italiane e dove le opere di Grey, sponsorizzate da Biosintesi, potranno mettersi in dialogo con lo spazio e con il tempo.

Sax di Grey

«Credo molto fermamente – afferma Grey – che esista qualcosa di più profondo del visibile. Un’entità che muove i fili di questo nostro teatro. Ho sete di scoprire e conoscere la grazia, la forza, l’astuzia, l’intelletto e la saggezza che hanno originato il Creato e vorrei, tramite le mie opere, riuscire e poter aprire gli occhi ad altre anime, inserire un seme nella loro “essenza” innescando così una più profonda consapevolezza».

A questa sua capacità di fare breccia nella mente e nel cuore del pubblico, Patrizia Stefani, direttrice di Patty’s Art Gallery, fa riferimento, quando commenta: «Nei suoi lavori c’è un’incredibile energia, una creatività straordinaria e una ricerca di libertà che ce li fa sentire vicini. Non è un caso che, dopo pochi giorni dal suo arrivo in galleria, sia stata subito contattata da chi poi ne ha comprato due opere». E per quanto riguarda i progetti per il futuro, Grey non fa misteri, per questa volta: sta già lavorando alle scenografie di due spettacoli teatrali.

Al palazzo cinquecentesco, invece, per Arie Italiane, sarà presente anche il critico d’arte Boris Brollo, che presenterà il catalogo e introdurrà la mostra. Non mancheranno, poi, i momenti di spettacolo con il musicista Andrea Del Favero, presidente del Folkest, e l’attore Rinaldo Lisotto che, per l’occasione, interpreterà alcune poesie dell’autore Mario Marcantuoni.

Tra gli artisti presenti nella collettiva, anche i pittori Piero Boni, Pietro Lembo, Francesca Fiore, Adriana Collovati, Mila Mecchia, Massimo Tanzi, Elettra Spalla Pizzorno, gli scultori Giuseppe Lorenzet e Antonio Sergi, designer del ferro.
La rassegna, a ingresso libero, resterà aperta fino al 31 ottobre, visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Luogo: Villa ex Conti Toppo-Wassermann, via Verdi 98, Toppo di Travesio (PN) Orari: sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18
Contatti: 339 4877261

Un demoangelo di Grey

La Direttrice

Patrizia Stefani
Patrizia Stefani
Tenace e concreta, Patrizia Stefani è cresciuta nel mondo dell’arte: segue le orme del padre, titolare di un’azienda di ceramiche artistiche, frequentando il liceo artistico.
Fa suo lo spirito imprenditoriale poco dopo. Agente d’affari dal 1995, rileva il marchio di un’agenzia immobiliare bassanese e svolge l’attività in proprio per quasi vent’anni.
Nel frattempo visita mostre d’arte, conosce gli artisti, si avvicina sempre di più a quella realtà che da sempre l’attrae. Richiedono il suo parere per l’acquisto di opere d’arte alle aste, vogliono i suoi commenti sulle opere… Patrizia trova finalmente il nesso tra quello che ama e quello che fa. E, quando una nota associazione culturale le propone di lavorare come commerciale, trova anche il mondo a cui è sempre appartenuta. Comincia così a trattare con gli artisti e il loro pubblico con naturale entusiasmo e disinvoltura.

Patty’s Art Gallery

Lanciata da Patrizia Stefani, la galleria d’arte online si propone come negozio virtuale con supporto motivazionale. Nel sito gli artisti trovano un luogo per esporre, vendere le loro opere e aumentare la loro visibilità aiutati dalla direttrice, agente d’affari dal 1995. Sempre qui, chi vuole acquistare una delle creazioni presenti, potrà trovare quello che cerca senza scomodarsi da casa o dall’ufficio.

 

GREY

Giovanni Grigoletto, in arte Grey, artista autodidatta, nasce il 4 giugno 1986 a Vicenza.

Già nella prima infanzia Giovanni Grigoletto manifesta doti artistiche, tant’è che disegna con pastelli a cera, matite, pennarelli, e costruisce giocattoli con tutto ciò che trova a sua disposizione. Frequenta l’IPSIA (settore elettrico-elettronico), dove si avvicina sempre più all’illustrazione, cominciando dai cartoni animati più comuni sino ai manga giapponesi, per poi appassionarsi al genere fantasy che lo ha portato a ciò che ora sente di possedere, cioè la vicinanza al multiversale, al mito, al soprannaturale, all’allegoria, alla metafora e al surreale.

Tuttavia inizia a prendere sul serio l’idea di seguire e dare sfogo alla propria predisposizione e al proprio talento creativo solo una volta liberatosi di un impiego lavorativo svolto per undici anni in fabbrica, fino ad arrivare alla piena consapevolezza di tutto ciò che desiderava di meglio per sé. Abbandonate gran parte delle cose che lo rendevano schiavo, come – continua Grey – il posto fisso in fabbrica, il superficiale rapporto con sé stesso, la casa, lo svago estremo, ogni consumo eccessivo, la moda, la tv, i modelli di vita definiti normali e consoni alla società attuale… si è lanciato nella più profonda avventura dell’essere artista. Ha creato così la sua prima vera opera d’arte con materiali riciclati (recuperati dalla fabbrica e dalla strada), colla e rete metallica, lavorata dando consistenza a qualcosa che davvero rispecchiasse la sua anima. Comincia a farsi chiamare Grey “il caos domato” e a inserire nei personali elaborati significati molteplici, esoterici e misteriosi, per una crescita spirituale dell’essere in opposizione alla società. Sculture e dipinti che Giovanni ha iniziato a esporre presso locali di conoscenti e amici riscontrano notevole successo e trovano subito l’apprezzamento con l’acquisto delle opere.

Le sue sculture sono realizzate con scarti. «L’umanità – spiega Grey – sta portando all’esaurimento la Terra, in un frenetico scempio d’ogni armonia, ogni giorno si contano tonnellate di rifiuti e si sprecano energie enormi per smaltirli». In tutto questo sperpero, Grey riesce a vedere chiare forme e figure distinte, una nuova vita. Decide quindi di ritagliare, piegare e rivisitare parti e porzioni di pezzi che vengono scaldati e incollati ad altri pezzi, e, infine, colorati con vernici di vario genere. Ottiene l’effetto “colato” e l’insieme rete-colla, come un sistema di sinapsi del cervello. I materiali quali la plastica, il ferro, il vetro, il rame e il cartone così assemblati diventano portatori di un indiscutibile messaggio di fratellanza, di unione con il prossimo, di collaborazione fra diverse realtà, esistenze, storie e mondi.

Un filone ben sperimentato da Grey è costituito dagli strumenti musicali e dalle parti del corpo rappresentati anch’essi come simbolo di unione (tra note, universi, pulsazioni, armonia e vita) e organi come frammenti di anima. Dichiara: «Credo molto fermamente che esista qualcosa di più profondo del visibile. Un’entità che muove i fili di questo nostro teatro. Ho sete di scoprire e conoscere la grazia, la forza, l’astuzia, l’intelletto e la saggezza che hanno originato il Creato – e conclude – Vorrei, tramite le mie opere, poter aprire gli occhi ad altre anime, inserire un seme nella loro “essenza” innescando così una più profonda consapevolezza».

Il suo particolare genio creativo è subito notato da marchi internazionali come Nike e Ridley Scott (Vicenza, tra il 1994 e il 1996) così da essere ingaggiato in progetti e lavori pubblicitari. Dal 2006 al 2012 e poi nel 2018, lo chiamano per ideare loghi e decorazioni per il festival e le scenografie di palcoscenico. Nei licei e nelle case famiglia insegna laboratorio d’arte e agli eventi è chiamato per le sue performance artistiche.

Moltissime sono le collaborazioni lavorative per negozi di arredamento, murales per strutture pubbliche e private, decori e allestimenti di vetrine e negozi. Diversi i suoi interventi in conferenze dove parla di “energia e risveglio” presso centri culturali e radio. Nel 2016 realizza per il gruppo musicale Burley la copertina dell’album Wrong Time e l’anno successivo ne produce il video musicale. Lo stesso per il gruppo Mugiwara feat DJ Wadi.

Molte sono le mostre personali e performance artistiche, per lo più nel Vicentino (Vicenza è una città a cui si sente molto legato) dove riscontra sempre apprezzamento. Citiamo quelle presso la Basilica Palladiana nel 2017 “…in lirica” e nel 2018 “Be Snob Love Art”, in onore a Vincent van Gogh. Di grande impatto visivo ed emotivo per la città di Vicenza è stata nel 2020 una grande installazione (8 metri di altezza) intitolata Oltre ogni muro l’amore, esposta in piazza delle Erbe, dove i Demoangeli ne sono stati i protagonisti. Da qui un susseguirsi di mostre e presentazioni di queste particolari e rappresentative figure.

sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18

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