ARCHIPENKO IN ITALY

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- DATA INIZIO: 14/09/2021

- DATA FINE: 12/12/2021

- LUOGO: MILANO – ML Matteo Lampertico Fine art

- INDIRIZZO: Via Montebello 30 20121 Milano

- TEL: +39 02 36586 547

In mostra a Milano l’artista ucraino Archipenko con opere che evidenziano la sua influenza sull’arte italiana della prima metà del Novecento.

ARCHIPENKO IN ITALY

 

 

 

La Galleria ML di Milano propone la prima grande mostra in Italia, dal lontano 1963, di un artista che ha molto influenzato l’arte italiana della prima metà del Novecento.

La mostra ARCHIPENKO IN ITALY è realizzata in collaborazione con Stephenson art, Londra, e con il sostegno della Fondazione Archipenko, New York.

Al centro dell’attenzione è il rapporto tra il lavoro dell’artista americano di origine ucraina Alexander Archipenko (1887-1964) e gli artisti italiani che furono i più ispirati dal suo esempio, tra cui Umberto Boccioni, Gino Severini, Alberto Magnelli, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Giorgio De Chirico and Carlo Carrà.

Alexander Archipenko era nato a Kiev, in Ucraina, il 30 maggio 1887.

Nel 1902-05 studia pittura e scultura alla Scuola d’arte di Kiev ed è affascinato dalle icone, dagli affreschi e dai mosaici bizantini della sua città natale.

Nel 1908 si trasferisce a Parigi e, per un breve periodo frequenta l’Ecole des Beaux-Arts, poi prosegue nello studio da autodidatta, recandosi al Louvre, dove è attratto dalla scultura egizia, assira, greca arcaica e del primo gotico.

È un periodo di intense relazioni e nel 1912 Archipenko apre a Parigi la prima delle sue numerose scuole d’arte, aderendo inoltre al gruppo Section d’Or, che comprende anche Pablo Picasso, Georges Braque, Fernand Léger e Marcel Duchamp.

Le continue sperimentazioni formali di Archipenko ei suoi rapporti con i futuristi già prima del 1914 favorirono la diffusione della sua fama in Italia.

Particolarmente importante è stata la sua invenzione della scultura-pittura che, partendo dalla ricerca cubista e futurista sul processo di assemblaggio, è arrivata a una nuova forma di arte multimateriale destinata a far incontrare pittura e scultura.

Come ha suggerito Maria Elena Versari, e come hanno ribadito altri importanti studiosi del settore, Giorgio De Chirico e Carlo Carrà si sono ispirati alle sculture di Archipenko per creare i famosi manichini che caratterizzano la Pittura Metafisica.

Nel 1920, con la sua personale alla Biennale di Venezia, la fama dello scultore si consacra definitivamente e diventa il punto di riferimento di una generazione di artisti che, pur legata alle avanguardie, non rifugge dalla rappresentazione del corpo umano.

ORARI DI APERTURA

  •  Per gli orari contattare la galleria prima di programmare una vistita

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