Con una mostra articolata su tre sedi (Milano, Torino, Verona) Marcorossi Artecontemporanea rende omaggio a quarant’anni di ricerca di Arcangelo
MARCOROSSI ArteContemporanea di Milano ospita una mostra di Arcangelo, aperta al pubblico dal 20 febbraio al 10 maggio

Come prima mostra della programmazione espositiva 2025 la galleria d’arte contemporanea Marcorossi di Milano presenta una personale dell’artista campano Arcangelo.
Una esposizione speciale perché, quasi in contemporanea, si sviluppa anche a Torino e Verona.
La galleria presenta dal 20 febbraio 2025 a Milano un nucleo di opere degli anni Novanta, molte delle quali inedite, insieme a tele realizzate la scorsa estate nello studio di Benevento.
Nel corso di oltre quarant’anni Arcangelo ha saputo rinnovare la matrice di una pittura espressionista, con un’intensità lirica ed emotiva che si manifesta attraverso un uso forte e contrastato del colore.
Già alla fine degli anni Ottanta, il rigore monocromatico delle sue prime opere, realizzate con materiali poveri e organici come terre, carboni e pigmenti puri, si trasforma in una calibrazione più misurata dei colori.
Negli anni Novanta, le carte e le tele di Arcangelo iniziano ad avere riferimenti espliciti alle terre africane, che l’artista aveva visitato durante un viaggio nell’inverno del 1990.

Le cromie, ora più vive, si arricchiscono di verdi e rossi che si accompagnano a stesure di carboncino nero, ma la sua marca stilistica resta immutata, con l’amalgama di segni, macchie, accumuli di pigmento e screziature della superficie.
Arcangelo dipinge quasi senza l’ausilio di strumenti: stende il colore sulla tela con gesti rapidi e precisi delle mani o imprime il pigmento con le dita.
Artista radicale, nel senso letterale e testuale del termine, fonda tutta la sua ricerca sul radicamento, sul senso di appartenenza e sulla condivisione di un’eredità culturale, quella sannita, che egli ha saputo estendere e trasformare, includendo i retaggi di altri luoghi e popoli.
Il suo affetto per la propria terra d’origine è evoluto in qualcosa di più potente e universale, dando vita a una pittura “globale” popolata da suggestioni provenienti dall’Africa, dal Vicino Oriente, dal Mediterraneo, dalla Cina e da molte altre realtà.
In mostra sono presenti opere provenienti da diversi cicli che l’artista ha sviluppato parallelamente nel corso degli anni: Terra mia, Pianeti, Misteri, Tappeti persiani, Sanniti e Fiori di Croco, fino ad arrivare alle ultime tele del 2024 intitolate Fiori di magnolie.