Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni in una mostra a Pontedera
ARCADIA E APOCALISSE Paesaggi italiani in 150 anni di arte, fotografia, video e installazioni
Il PALP Palazzo Pretorio di Pontedera ospita fino al 26 aprile 2020 la mostra Arcadia e Apocalisse.
L’esposizione ha l’obiettivo di indagare il modo in cui il paesaggio è stato percepito e rappresentato artisticamente dal 1850 fino ai giorni nostri.
L’esposizione ruota intorno al pensiero creativo sul paesaggio, un genere pittorico ereditato dal Settecento come rispecchiamento della natura nell’arte, in antitesi alla pittura mitologica e di storia.
Una mostra che vuol fare riflettere e sensibilizzare la coscienza dei visitatori sul tema del degrado ambientale
Attraverso le immagini del paesaggio è possibile leggere e riflettere sulle radicali trasformazioni della cultura artistica italiana e della società nel suo complesso.
Molti sono infatti i significati che gli artisti hanno attribuito alle loro rappresentazioni del paesaggio.
Rifugio esistenziale per Ottone Rosai e Giorgio Morandi, il paesaggio diventa luogo di denuncia di problemi sociali in Viani.
Per Ardengo Soffici è strumento per promuovere un mondo rurale su cui si riconoscono virtù e sentimenti positivi.
Ma è anche il paesaggio devastato dalle demolizioni dei grandi piani urbanistici in Mafai o Afro Basaldella.
Come pure quello dei bombardamenti e delle distruzioni belliche rese in chiave più metaforica da Levi o Pirandello.
Più intimistici ed individuali i paesaggi degli anni sessanta che si ritrovano in Tancredi, Turcato e Schifano.
La riflessione sul paesaggio italiano prosegue quale racconto aperto, affidato spesso a video o a installazioni, come quelle dei progetti di Pistoletto.
Una mostra varia, vivace sul piano estetico e comunicativo.