Anupama Kundoo, l’architetto indiano che vede il tempo come una risorsa dimenticata in architettura.
ANUPAMA KUNDOO
Il fondatore del Louisiana Museum of Modern Art voleva creare un museo dove i danesi potessero vedere l’arte moderna, che fino ad allora non aveva un posto speciale nei musei danesi.
Il particolare nome del museo deriva dalla sedee dalla sua storia.
Il Museo è infatti collocato nel palazzo costruito nel 1855 nella campagna danese a 35 chilometri dalla capitale che il proprietario chiamò Louisiana in onore delle sue tre mogli, tutte con il nome Louise.
L’edificio e il parco sono stati ristrutturati negli anni ’50 del Novecento allorché l’allora proprietario decise di farne un Museo, inaugurato nel 1958.
Oggi il museo ha assunto una rilevanza internazionale per le molte opere di grandi artisti che presenta all’interno dell’edificio e per le sculture che dialogano con il paesaggio nel parco.
Oltre alla sua ricca collezione permanente il museo propone un ricco programma di mostre temporanee particolarmente curate .
La mostra aperta l’8 ottobre e dedicata all’architetto indiano Anupama Kundoo è la quarta esposizione della serie The Architect’s Studio, dedicata ad approfondire il lavoro di una nuova generazione di architetti attenti ai temi della sostenibilità, dell’ambiente e del ruolo dell’architettura in un mondo globalizzato.
Costruita come un viaggio nel tempo, la mostra di Kundoo esplora e integra le usanze, l’artigianato ei materiali tradizionali indiani dell’edilizia nelle sue opere più recenti.
In generale, Kundoo si preoccupa di utilizzare il minor numero di risorse possibile nella sua architettura per far luce su una risorsa scarsa nella nostra vita: il tempo.