Ritorna in mostra a Parigi Antoni Tapies l’artista catalano che sapeva cogliere la spiritualità della materia
Antoni Tàpies: L’objet
Fondata nel 1945 la galleria ha esposto molte icone dell’arte contemporanea.
I suoi spazi hanno visto opere di Joan Miró, Antoni Tàpies, Francis Bacon e Eduardo Chillida.
Oggi la galleria continua la sua storia di rappresentare artisti all’avanguardia nel mondo dell’arte internazionale da quasi tutti i continenti e tutte le generazioni.
Etel Adnan, David Hockney, Samuel Levi Jones, Nalini Malini, David Nash , Jaume Plensa, Sean Scully, Nancy Spero e Barthélémy Toguo hanno esposto in galleria in questi anni.
Dal 12 marzo la galleria presenta la mostra Antoni Tàpies: L’objet.
Antoni Tapies (Barcellona1923- Barcellona 2012) è universalmente noto come uno dei più significativi esponenti dell’arte informale.
Tuttavia non amava le etichette né essere catalogato e affermava con orgoglio di non aver mai firmato un manifesto per nessun movimento.
Rinomato in tutto il mondo dalla fine degli anni ’50 per i suoi notevoli dipinti, spesso in bianco e nero, l’artista catalano è stato erroneamente visto all’inizio della sua carriera come pittore puramente astratto.
In realtà, non ha mai smesso di osservare la realtà e di tentare di renderla in modo illimitato.
Mentre la Pop Art americana celebrava scintillanti articoli pubblicitari, Tàpies preferiva gli oggetti umili e usati, ed era quindi un precursore del movimento dell’Arte Povera.
Il suo rapporto con la concretezza della materia è fondamentale e intenso.
Le sue composizioni, che inglobano oggetti reali, vestiti, impronte del corpo, non vogliono raccontare o rappresentare la realtà ma si offrono come comunicazione diretta della realtà stessa.
Con un linguaggio denso e primordiale, cemento, tele, sabbia, terra, corde, riescono a convogliare, con la forza evocativa che sgorga dalla loro fisicità la sofferenza, la solitudine, la tensione emotiva