Anna Di Prospero si fotografa in molte situazioni familiari e non, ma non offre mai il suo volto.
ANNA DI PROSPERO. Empatie visive
La galleria MLB fondata a Ferrara da Maria Livia Brunelli ha come mission primaria la diffusione dell’arte contemporanea in modo etico e consapevole, con un occhio privilegiato per le giovani generazioni ed è attiva tra Ferrara, Bologna, Venezia e la Sardegna.
Dal 21 maggio la galleria presenta Empatie visive della fotografa Anna Di Prospero, nata a Roma nel 1987.
L’artista, che vive a Latina, si è fatta notare per la qualità della sua ricerca fotografica che si caratterizza per il segno introspettivo con cui esplora la quotidianità e il rapporto tra uomo e spazio.
“Empatie visive” è una antologica dei suoi lavori più intensi e poetici e presenta:
- la serie dedicata alle architetture contemporanee,
- le opere ispirate alla storia dell’arte,
- i suggestivi scatti realizzati a Palazzo Ducale a Mantova,
- la serie più introspettiva di “Ardor”,
- le opere dedicate alle crociere e quelle recenti dedicate alla sua nuova famiglia.
Accompagnata dalla macchina fotografica, Anna Di Prospero posa ogni giorno i suoi occhi sul quotidiano restituendolo in immagini dal valore intimo e, al tempo stesso, assoluto.
Le fotografie la ritraggono così nella sua casa, nel giardino, insieme alle persone con cui condivide la vita, i genitori, il compagno, i figli.
Il suo sguardo si sposta verso la sua città, Latina, o verso quelle che frequenta per lavoro, come Parigi o New York.
I ritratti sono l’esatto contrario dei selfie del nostro tempo, perché in ogni immagine Anna Di Prospero ci appare di spalle, assumendo così una nuova forma ogni volta, per raccontare quella complessità che ci accomuna e permettendo il coinvolgimento e l’immedesimazione di chi osserva.
Così, storia dopo storia, di Anna Di Prospero vediamo il corpo muoversi nello spazio, adagiarsi per terra, stringere al petto il figlio o abbracciare un’amica, ma non vediamo mai il suo viso.
La sua presenza, delicata e misteriosa, si muove in ambienti quotidiani che diventano subito scenari da favola e, in ogni immagine, vediamo quel che vedono i suoi occhi e la seguiamo, come seguiremmo Alice alla scoperta del Paese delle meraviglie.