Una mostra dell’artista indiano Anish Kapoor dal profondo impatto emotivo.
ANISH KAPOOR
La Commanderie de Peyrassol è un vasto parco di sculture a cielo aperto, dove l’arte contemporanea coltiva paesaggi straordinari che suscitano meraviglia in chi li attraversa.
Dialogo unico tra arte e natura, la scenografia del parco delle sculture è stata ridisegnata con l’aiuto della paesaggista Gaële Bazennerye.
Una passeggiata permette di ammirare un centinaio di opere di artisti di alto profilo come Ugo Rondinone, Carsten Höller, Antony Gormley, Dennis Oppenheim, Lee Ufan, Duglas White, Gavin Turk, Joana Vasconcelos, Victor Vasarely, Dan Graham, Jean Tinguely, Antoni Tàpies, Anne e Patrick Poirier, per citarne solo alcuni.
Sono opere della Collezione Philippe Austruy che, anche con la collaborazione della toscana Galleria Continua di San Gimignano, continua a crescere con nuove acquisizioni.
L’attenzione per il contemporaneo si manifesta inoltre con importanti mostre temporanee che mettono a confronto la ricca collezione permanente con opere di artisti emergenti o affermati.
Tra gli artisti affermati, Anish Kapoor (Munbai 1954), artista indiano di fama internazionale, propone una decina di opere che vengono presentate per la prima volta.
Sono realizzazioni viscerali che occupano lo spazio in modo aggressivo.
Impossibili da ignorare, queste opere costituiscono una massa primitiva e informe.
Sono strutture informi, molto strane e non abbastanza familiari per essere attribuite a una creatura.
Sembrano manifestazioni alle soglie della realtà, esiti di una fantasia, estranea e lontana, che sfugge al discernimento mentre rivela un carattere sorprendentemente umano.
In realtà dagli anni ’80, i cosiddetti dipinti “sanguinanti” fanno parte del lavoro di Anish Kapoor.
La trasformazione della materia in carne risale all’antica Grecia, dove gli scultori spesso spruzzavano gocce di sangue sulle loro creazioni figurative per rendere più realistiche le ferite.
Per questa mostra, Kapoor esercita la sua padronanza della materia e del colore rosso, propri delle sue sculture, attraverso un approccio diverso.
Usando silicone, fibra di resina, garza, Anish Kapoor crea un’associazione potente e appassionata con il sangue e la carne umana.
Una mostra che induce un profondo impatto emotivo.