Opere dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento si confrontano con le antiche testimonianze del museo Archeologico di Vieste.
ANDY WARHOL E TRACCE SUL NOVECENTO
Sta prendendo piede la convinzione che l’archeologia si sposa bene con l’arte contemporanea.
Si moltiplicano, infatti, i casi in cui opere contemporanee sono chiamate a dialogare con reperti più vecchi anche di migliaia d’anni e le assonanze superano le differenze del tempo.
Questa sfida ha preso anche il Museo Civico Archeologico di Vieste in terra pugliese.
Dal 1° agosto 2022 infatti Il Museo Civico Archeologico “Michele Petrone” di Vieste, accoglie tra i suoi reperti antichi opere dei più grandi maestri del Novecento, in una mostra curata da Giuseppe Benvenuto e Sara Maffei.
Il ricchissimo repertorio comprende circa trenta prestigiosi capolavori di artisti internazionali, articolati entro un percorso espositivo che, partendo dagli anni Trenta, ci offre uno spaccato dell’evoluzione artistica fino ai nostri giorni.
Parliamo di artisti come Giorgio Morandi (1890-1964), Giorgio de Chirico (1888-1978) Pablo Picasso (1881-1973) Andy Warhol (1928-1987), Mario Schifano (1934-1998), Giosetta Fioroni (1932) e Valerio Adami (1935), Jannis Kounellis (1936-2017), Lucio Fontana (1899-1968), Alberto Burri (1915-1995) ed Enrico Castellani (1930-2017) Dadamaino (1930-2004) Fortunato Depero (1892-1960), Filippo de Pisis (1896-1956), Fausto Pirandello (1899-1975), Graham Vivian Sutherland (1903- 1980), Guttuso (1911-1987), Achille Perilli (1927-2021), Dennis Oppenheim (1938-2011), Keith Haring (1958-1990), Elio Marchegiani (1929), Piero Gilardi (1942), Sandro Chia (1946), Enzo Cucchi (1949).
Questi sono solo alcuni dei nomi degli artisti le cui opere sono esposte al Museo Civico Archeologico “Michele Petrone” di Vieste nella stagione estiva.
A completare la cospicua raccolta ci saranno anche capolavori di Baj, Frangi, Galliani, Nespolo e Pizzi Cannella.