Una grande retrospettiva dedicata al maestro francese ANDRÉ DERAIN
ANDRÉ DERAIN. Sperimentatore controcorrente
Fondato nel 1982, negli spazi di un antico convento, il Museo d’arte di Mendrisio propone da oltre un ventennio, esposizioni dedicate a grandi maestri del ‘900.
Oggi è un punto di riferimento importante per gli amanti dell’arte non solo del Ticino e della Svizzera.
Continuando il suo programma sul Novecento il Museo propone dal 27 settembre 2020 la mostra ANDRÉ DERAIN. Sperimentatore controcorrente, che ripercorre la creatività vulcanica e l’attività poliedrica di questo massimo protagonista dell’arte moderna
Una grande retrospettiva che , anche grazie a prestiti di prestigiosi musei francesi, presenta 70 dipinti, 30 opere su carta, 20 sculture, 25 progetti per costumi e scene teatrali, illustrazioni di libri e alcune ceramiche..
André Derain (1880-1954) fu una delle figure più significative del fauvismo, movimento pittorico francese caratterizzato dall’uso “selvaggio” del colore, nato a Parigi nel 1905 e sciolto nel 1907, i cui principali esponenti furono, con Derain, Henri Matisse, Maurice de Vlaminck.
In seguito, l’incontro con l’opera di Cézanne e l’interesse per il primitivismo dell’arte negra lo portarono a smussare la violenta emotività cromatica a favore di una solidità costruttiva.
Iniziò allora a condurre una ricerca in parallelo con quella di Braque e di Picasso, con i quali strinse amicizia , in particolare con Braque che lo aiutò nei momenti di difficoltà che egli attraverso nel secondo dopoguerra
Derain ha contribuito quindi con Henri Matisse, Braque e Picasso al grande cambiamento che ha rinnovato radicalmente a livello mondiale l’arte del Novecento.
Derain si ritrova infatti nelle maggiori correnti della pittura moderna e contemporanea.
Erede dell’Impressionismo, iniziatore della pittura Fauve, molto vicino al Cubismo, Derain è stato il precursore del Ritorno al Classicismo.
L’artista svizzero Alberto Giacometti stimava e apprezzava molto l’opera di Derain e fu proprio Giacometti che, alla morte del maestro, aiutò la famiglia a salvare decine di sue sculture e opere.