Nel programma delle mostre proposte da Primo Marella in Viewing Room viene presentato Amani Bodo, esponente di spicco della nuova scuola di pittura congolese
Amani Bodo – Unveiling the enigma and the surreal
Fondata nel 1992, Primo Marella Gallery ha vissuto con il passare del tempo una grande espansione.
Nel dicembre 2004 la galleria apre uno spazio a Pechino collocato nel prosperoso distretto 798 e nel 2007 segue l’apertura di una nuova sede a Milano.
In un periodo in cui il persistere della Pandemia da Covid19 rende incerta l’apertura della Galleria al pubblico, Primo Marella ha programmato una serie di mostre in cui le opere sono proposte online nella piattaforma Viewing Room.
Dal 12 marzo viene proposta una mostra personale dell’artista congolese nato a Kinshasa in Congo, nel 1988 Amani Bodo.
Bodo si esprime in una pittura metaforica e allegorica, ricca di simbolismo.
Il linguaggio artistico di Amani Bodo è decisamente più innovativo ed evoluto di quello dei suoi maestri, in particolare Chérin Cherin, della School of Popular Painting di Kinshasa.
La pittura di Bodo è infatti caratterizzata da una più profonda analisi psico-intellettuale e da una tecnica peculiare, ancora più complessa e dettagliata, chiamata in lingala “Mwangisa”.
Si tratta di una sorta di pittura “ gocciolante ”sulla tela che si discosta dalla rappresentazione in stile fumettista di Cherin.
Lavorando su uno schema con misure predeterminate, il suo approccio alla pittura è quasi scientifico perché, Amani Bodo non usa le parole per spiegare la storia, come in un fumetto.
Al contrario, l’artista crea immagini enigmatiche, spesso surreali, che devono essere lette e risolte direttamente dall’osservatore.