Allegretto Nuzi e il ‘300 a Fabriano. Oro e colore nel cuore dell’Appennino

Controllare preventivamente esattezza dei dati su mostra, orari e condizioni d’ingresso nel sito. NB obbligo Green Pass per accedere agli spazi espositivi chiusi

- DATA INIZIO: 14/10/2021

- DATA FINE: 30/01/2022

- LUOGO: FABRIANO – Pinacoteca civica Bruno Molajoli

- INDIRIZZO: Piazza Giovanni Paolo II, n. 11

- TEL: +39 0732 250658

Fabriano rende omaggio ad Allegretto Nuzi, un suo artista che nel Trecento seppe distinguersi per le immagini delicate, plastiche, rivestite di ricami dorati.

Allegretto Nuzi e il ‘300 a Fabriano. Oro e colore nel cuore dell’Appennino

 

 

Fabriano, per la sua posizione e la sua storia è universalmente riconosciuta come osservatorio speciale e privilegiato sui fatti artistici che, a partire dalle Marche, hanno avuto poi un impatto ben più vasto.

Dal 14 ottobre 2021 la pinacoteca Molajoli ospita una mostra su Allegretto Nuzi, a cura di Andrea de Marchi e Matteo Mazzalupi.

La mostra vuole rendere omaggio a Fabriano, al territorio e alle sue ricchezze culturali.

Allegretto Nuzi (1315/20 ca -1373), fabrianese d’origine e toscano di formazione, lavorò stabilmente a Fabriano dal 1347 fino alla morte, creando un numero rilevante di opere diverse, dai piccolo altari per il culto privato ai polittici di grandi dimensioni, a cicli affrescati.

La qualità dei fondi oro del Maestro ebbe, da subito e ancora più nei secoli successivi, uno straordinario successo e queste opere vennero contese da estimatori e collezionisti, finendo in musei e collezioni importanti non solo fuori da Fabriano ma anche dall’Italia.

Il noto e operoso artista fabrianese si distingue per le immagini delicate, plastiche, rivestite di ricami dorati.

Nelle iconografie fu innovatore, contribuendo alla diffusione della Madonna dell’Umiltà in area adriatica, piegando le storie della Passione a interpretazioni originali e toccanti.

Nelle tecniche pittoriche fu sperimentatore, combinando con grande libertà i punzoni per comporre i decori floreali dei nimbi e dispiegando scintillanti tessuti operati con fantasie di uccelli e tartarughe, col colore graffiato per rimettere in luce l’oro del fondo.

Documentato in due occasioni a Firenze (1346, 1353) ebbe modo di conoscere il vivace ambiente fiorentino degli “eredi” artistici di Giotto come Bernardo Daddi, Maso di Banco, Andrea Orcagna, ma strinse collaborazione soprattutto con Puccio di Simone.

Varie sue opere si conservano a Roma (Pinacoteca vaticana), a San Severino Marche (Pinacoteca civica), a Urbino (Galleria nazionale), a Berlino (Staatliche Museum), a Southampton (Fine Arts Museum).

ORARI DI APERTURA

  • Martedì > domenica : 10.00-13.00 / 15.00-18.00
  • lunedì chiuso

INFO

  • pinacoteca.molajoli@comune.fabriano.an.it
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