Alfio Giurato propone a Latina Il nuovo stato, un quadro imponente che è una dichiarazione d’amore per la pittura, una geografia drammaturgica.
ALFIO GIURATO Il nuovo stato
La galleria Romberg di Latina conferma il suo rapporto privilegiato con la pittura italiana proponendo, dal 26 settembre una mostra personale di Alfio Giurato.
Alfio Giurato, nato a Catania nel 1978, si laurea nel 2005 in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e da allora inizia una carriera di ricerca e realizzazioni artistiche con un percorso tutto personale.
Alfio Giurato sceglie infatti la via di un dipingere ibrido, in bilico tra materia ed evanescenza, compattezza e spaccatura, nitore e caos.
Pittura metabolica, traccia istantanea di trame sociali e culturali, segnale espressivo di una società che prova a fermare l’istante metafisico, lasciando alla pittura la registrazione dell’invisibile (o del meno evidente).
Vibra in silenzio il corteo di quanti scelgono l’azione e mai la rassegnazione, in bilico morale tra i verticalismi sociali del rito collettivo e la linea orizzontale degli occhi coraggiosi.
L’artista ha coscienza dei volumi plastici, sente le tre dimensioni del corpo in uno spazio baconiano, compresso, oscuro come la dissoluzione dei sentimenti.
La sua è una pittura di forze centrifughe, dove la tecnica echeggia l’idealismo di Cézanne mentre capta la natura fotografica dei corpi attuali, la loro potenza universale, il loro destino esemplare.
Il Nuovo Stato della mostra di Latina riparte dall’immaginazione, dall’immagine, dalla pittura.
Una panoramica di sei metri che trattiene radici profonde nell’Ottocento italiano, verso le fiumane socialiste di Pelizza da Volpedo, verso una pittura di masse che abbraccia la realtà in divenire.
Ma la pittura di Giurato coglie anche le nature fluide del nuovo essere, il progresso ambizioso, l’empatia come strumenti necessari di salvezza.
Il nuovo stato è un quadro imponente che è una dichiarazione d’amore per la pittura, una geografia drammaturgica di ossa, muscoli e sinapsi figurative; uno squarcio epico sull’umanità, ambizioso e teatrale nel rito espositivo.
Accanto ad esso si possono ammirare i cosiddetti “