ADELCHI RICCARDO MANTOVANI Il sogno di Ferrara

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- DATA INIZIO: 05/03/2022

- DATA FINE: 09/10/2022

- LUOGO: FERRARA – Castello Estense

- INDIRIZZO: Largo Castello, 1

- TEL: +39 0532244949

Una grande mostra antologica, curata da Vittorio Sgarbi, rende omaggio al pittore e disegnatore ferrarese Adelchi Riccardo Mantovani

ADELCHI RICCARDO MANTOVANI Il sogno di Ferrara

 

 

Si è aperta il 5 marzo 2022 al castello estense di Ferrara la mostra Il sogno di Ferrara, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi che ne è anche il curatore.

Una mostra antologica che Ferrara dedica per la prima volta in Italia ad Adelchi Riccardo Mantovani, straordinario pittore e disegnatore – noto soprattutto in Germania, sua terra d’adozione – che rinnova quella capacità d’evocazione fantastica spiccatamente ferrarese di cui, prima di lui, sono stati interpreti gli antichi maestri dell’Officina, Ludovico Ariosto, Dosso Dossi e Giorgio de Chirico.

La mostra, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con il MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ripercorre l’intera produzione di Mantovani dagli esordi agli ultimissimi lavori.

Oltre cento opere, tra dipinti e disegni, documentano la sua personalissima interpretazione di un realismo onirico costantemente nutrito dall’osservazione del vero e dalla memoria.

«Da ragazzo non ho mai pensato di diventare artista di professione, il mio sogno era fare il calciatore», racconta l’artista, ritenuto da Vittorio Sgarbi, suo primo sostenitore, «un eccellente artigiano capace di far vivere la materia, trasformare i colori in carne, foglie, architetture; dare corpo ai sogni».

Infatti, Mantovani, nato a Ro ferrarese nel 1942 e vissuto in orfanotrofio e poi in collegio, si trasferisce nel 1964 in Germania e inizia a Berlino la sua attività di operaio in fabbrica.

Nella città tedesca frequenta le scuole serali di pittura, i corsi di nudo, studia la storia dell’arte ed espone in mostre collettive insieme ad altri artisti.

Nel 1979 abbandona i panni dell’operaio per indossare, definitivamente, quelli di pittore.

In questo periodo giunge a piena maturazione la sua singolare ricerca tesa alla creazione di un mondo fantastico, allegorico e fiabesco, che affonda le radici nell’arte antica (la pittura del Quattrocento padano e il naturalismo fiammingo) e raccoglie al contempo i suggerimenti delle più affascinanti correnti figurative del primo Novecento, dalla Metafisica di de Chirico alla Nuova oggettività tedesca, dal Surrealismo di Delvaux e di Magritte al Realismo magico.

ORARI DI APERTURA

  • mercoledì > lunedì 10.00 – 18.00
  • chiuso martedì

INFO

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