L’artista malese Abdoulaye Konaté propone opere che sembrano arazzi con colori dal forte valore simbolico

Abdoulaye Konaté – Symphony of colours

Fondata nel 1992, Primo Marella Gallery ha vissuto con il passare del tempo una grande espansione.

Nel dicembre 2004 la galleria apre uno spazio a Pechino collocato nel prosperoso distretto 798 e nel 2007 segue l’apertura di una nuova sede a Milano.

In un periodo in cui il persistere della Pandemia da Covid19 rende incerta l’apertura della Galleria al pubblico, Primo mrella ha programmato una serie di mostre in cui le opere sono proposte online nella piattaforma Viewing Room.

Dal 3 marzo vengono proposte opere dell’artista africano Abdoulaye Konaté, nato in Mali nel 1953.

L’artista ha vissuto per un certo periodo a Cuba traendo ispirazioni e stimoli.

Le opere di Konaté, artista della materia, tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea africana, sono i un concerto di forme e colori vividi e luminosi.

Queste opere rivelano, attraverso un simbolismo denso di significati, la presenza di un intenso legame con la terra d’origine, il Mali.

Esse rimandano a storie della tradizione, all’antico gesto della tessitura, a pratiche e rituali atavici, ma anche a questioni sociopolitiche, religiose e ambientali, di bruciante attualità.

Si tratta di grandi arazzi realizzati con fili, intrecci, ricami, amuleti e feticci, materiali poveri e di scarto, fibre e stoffe locali.

Così sono i tessuti di cotone Bazil – tagliati a frange, in strisce sottili, tinti in policromia e, in seguito, cuciti in unica trama, per creare tableaux figurativi, a motivi geometrici, o astratti

Egli si ispira alla ricca cultura africana, ai senufo, gruppo etnico di religione animista, distribuito in Costa d’Avorio, Mali e nel Burkina Fasoe ai “buffon Koré Dugaw”, personaggi del folklore maliano, appartenenti all’etnia dei Bambara.

. Le composizioni gioiose di Konaté ci portano in un universo pieno di simboli, in un’atmosfera carica di significati.

Il suo linguaggio resta invariato, sempre forte, sostanziale, spogliato di ogni futile decorazione e forgiato per parlare di Umano e Natura attraverso un mezzo semplice come il colore: per l’artista, la lingua dei colori è fatta di impressioni ma anche di sentimenti.