Le opere dei cinque artisti scelti per A Bartleby incarnano le suggestioni del mite scriba di Melville, che resiste silenziosamente, passivamente e senza paura alle richieste dell’uomo di legge per cui lavora.
A Bartleby
Fondata nel 2008 a Parigi da Alberta Pane e specializzata in arte contemporanea, la galleria sostiene artisti internazionali, promuovendo la forza concettuale dei loro progetti.
La galleria incoraggia anche la sperimentazione degli artisti e li esorta a lavorare in equilibrio con il loro ambiente.
Lo scopo principale della loro riflessione è l’interpretazione e l’analisi del nostro tempo.
Nel maggio 2017 la galleria ha aperto la sua seconda sede a Venezia, un’ex falegnameria di 350 mq, trasformata in un suggestivo spazio espositivo.
Dal 25 settembre la sede veneziana presenta una mostra collettiva A Bartleby.
Bartleby, lo scriba mite, pallido ed emaciato di Herman Melville, è quell’uomo senza riferimenti, possedimenti o distinzioni, che resiste silenziosamente, passivamente e senza paura alle richieste dell’uomo di legge per cui lavora.
Attraverso la formula continuamente pronunciata Io preferirei di no, innesca nel romanzo un meccanismo di sospensione enigmatica tra l’essere e il non essere, tra le parole e le azioni, tra il sensibile e l’intelligibile,
Il linguaggio e i caratteri fluttuano in un vortice e vuoto silenzioso: una sospensione, concepita come condizione di puro potere.
Le opere dei cinque artisti scelti per A Bartleby incarnano queste suggestioni, in quanto sostanzialmente liminali per tecniche, concetti e forme.
Installazione o fotografia? Tela o performance? Scultura o opera a parete? Il visitatore è perennemente sfidato e stimolato ad indagare la condizione contingente di transitorietà di ciò che sta osservando, che trova anche le sue premesse proprio in questa apparente non rilevabilità.
I cinque artisti sono:
Marie Denis, artista francese nata nel 1972.
Le sue installazioni e sculture sono progettate da materie prime e altri oggetti deviati dalle loro tipiche funzioni.
Igor Eškinja, artista croato nato nel 1975.
L’artista produce gli oggetti e le situazioni cogliendoli nel loro intimo e silenzioso passaggio dall’aspetto formale bidimensionale a quello tridimensionale.
Léonard Martin, è nato nel 1991 a Parigi, dove attualmente vive e lavora.
Il suo lavoro esplora le diverse modalità di rappresentazione del movimento attraverso un dialogo tra pittura, cinema d’animazione, film di marionette e scultura meccanica.
Davide Sgambaro è nato a Cittadella nel 1989 e vive e lavora tra Venezia e Torino.
L’artista cerca di indagare quelle fratture dell’esistenza umana che costituiscono l’archivio elementare di ogni narrazione
Lucia Veronesi è nata a Mantova nel 1976, vive e lavora a Venezia.
E’sempre stata attratta dal paesaggio: quello domestico, intimo e familiare; quello naturale; quello urbano, con la storia di chi lo ha vissuto e di chi ci abita.
Il suo lavoro, attraverso l’utilizzo di diversi media, restituisce una nuova versione dello spazio – paesaggio: una visione del mondo in bilico tra ciò che è reale e ciò che si trova in una dimensione astratta e favolistica.