La formazione in Germania ha orientato il lavoro di designer di Luca Meda verso un approccio razionale e anti decorativo.
#48 Addomesticare gli oggetti. Luca Meda e la tecnologia amica
PETIT TOUR è un’iniziativa dell’Archivio progetti dell’Università di Architettura (IUAV) di Venezia.
Nato nel 1987 come struttura del Dipartimento di Progettazione, l’archivio ebbe la sua prima sede presso il Masieri Memorial, palazzina affacciata sul Canal Grande, il cui restauro rappresenta l’unico intervento a Venezia del grande architetto americano Frank Lloyd Wright.
Oggi l’Archivio è inserito nel Sistema Bibliotecario e Documentale dell’Ateneo veneziano.
Nella sua attività costante di ricerca e valorizzazione l’Archivio presenta online pillole di architetti famosi, che stimolano il desiderio di approfondimento e di conoscenza, aiutano il lavoro di ricerca e concorrono ad incrementare la sensibilità dei nuovi architetti ai valori del costruire nel terzo millennio.
Si tratta di schede molto essenziali nel testo, con una adeguata documentazione fotografica e bibliografica.
La scheda n° 48 è dedicata ad evidenziare l’approccio razionale e anti decorativo di Luca Meda nella sua attività di designer.
Lucas Meda (1936-1998), formatosi alla Scuola d’arte di Brera, prosegue gli studi in Germania, alla Hochschule für Gestaltung di Ulm, uno degli istituti di design più prestigiosi a livello internazionale.
Dalla fine degli anni ’70 si dedica al design e alla progettazione in serie.
Lavora soprattutto con le aziende del Gruppo Molteni e progetta una serie di mobili e sistemi di partizione divenuti icone del design.
Luca Meda è stato un protagonista del disegno industriale e dell’architettura italiana tra gli anni Sessanta e Novanta e il suo archivio è stato affidato dagli eredi all’Archivio progetti dello IUAV dal 2013.
La mostra Addomesticare gli oggetti. Luca Meda e la tecnologia amica mette in evidenza l’approccio al lavoro di designer, approccio razionale nel rapporto con la produzione industrializzata tipica del design tedesco anni Sessanta che gli deriva dalla formazione scolastica in Germania.
Questo suo approccio si esprime magistralmente nella creazione di oggetti tecnologici –indifferentemente nati nella collaborazione con Radiomarelli prima e con Girmi poi – nei quali il designer armonizza l’involucro dell’oggetto con la meccanica interna senza mai sottomettersi alla logica dello styling.
Luca Meda avvicina gli oggetti tecnologici “addomesticandone” l’aspetto attraverso alcuni accorgimenti estetico-simbolici senza mai perdere di vista i requisiti funzionali, di utilità, praticità e adeguatezza allo scopo.