A Villa Contarini la mostra antologica di Saverio Barbaro

Con questa mostra la Regione del Veneto e il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta confermano il percorso progettuale che vede proporre, a cadenza annuale, un grande artista veneto vivente in un ideale percorso che metta via via in evidenza le maggiori personalità artistiche operanti a Venezia e in Terraferma. Dopo l’esposizione dello scorso anno, dedicata …

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A Villa Contarini la mostra antologica di Saverio Barbaro

Con questa mostra la Regione del Veneto e il Gruppo Euromobil dei fratelli Lucchetta confermano il percorso progettuale che vede proporre, a cadenza annuale, un grande artista veneto vivente in un ideale percorso che metta via via in evidenza le maggiori personalità artistiche operanti a Venezia e in Terraferma. Dopo l’esposizione dello scorso anno, dedicata …

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Borrani, grandi riscoperte al Centro Matteucci di Viareggio

Il Centro Matteucci per l’arte Moderna propone, dal 1 luglio al 4 novembre, nella sede di Viareggio, un’attenta e impegnativa retrospettiva su Odoardo Borrani. Con questa mostra, curata da Silvio Balloni ed Anna Villari su idea di Giuliano Matteucci, la storia della pittura dell’artista toscano è per la prima volta ricostruita in modo omogeneo e lineare, dagli esordi sino alle ultime esperienze creative, svolte al valico del Novecento. Ciò è stato reso possibile grazie a fondamentali recuperi di dipinti inediti, o non più esposti da molti anni, i quali, integrando le tessere di mosaici figurativi in sé conclusi, rimasti sinora incompleti, consentono di narrare l’itinerario creativo dell’artista delineando con coerenza peculiari ed irripetibili momenti della sua ispirazione. Odoardo Borrani (Pisa 1832-Firenze 1904) è stato figlio d’arte. Il padre, pittore, lo manda a studio da Gaetano Bianchi e con costui si trova impegnato nel restauro degli affreschi di Paolo Uccello e di Domenico Ghirlandaio. Dicianovenne, espone all’Accademia di Belle Arti; entra in contatto con Telemaco Signorini, frequenta la scuola di nudo della stessa Accademia e dove viene premiato. Dal 1853, con Cabianca, ha inizio la sua stagione di pittura all’aria aperta, sviluppata senza comunque rinnegare l’originaria formazione. Con gli amici Macchiaioli è volontario nella Seconda Guerra di Indipendenza. Rientrato a Firenze, è tra gli ospiti fissi di Diego Martelli a Castiglioncello, così come, seguendo l’iter che lo rende sodale agli amici macchiaioli, sarà di lì a breve con Lega e Abbati tra i protagonisti della scuola di Piagentina. Questo periodo rappresenta uno dei momenti felici della sua creatività.

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Borrani, grandi riscoperte al Centro Matteucci di Viareggio

Il Centro Matteucci per l’arte Moderna propone, dal 1 luglio al 4 novembre, nella sede di Viareggio, un’attenta e impegnativa retrospettiva su Odoardo Borrani. Con questa mostra, curata da Silvio Balloni ed Anna Villari su idea di Giuliano Matteucci, la storia della pittura dell’artista toscano è per la prima volta ricostruita in modo omogeneo e lineare, dagli esordi sino alle ultime esperienze creative, svolte al valico del Novecento. Ciò è stato reso possibile grazie a fondamentali recuperi di dipinti inediti, o non più esposti da molti anni, i quali, integrando le tessere di mosaici figurativi in sé conclusi, rimasti sinora incompleti, consentono di narrare l’itinerario creativo dell’artista delineando con coerenza peculiari ed irripetibili momenti della sua ispirazione. Odoardo Borrani (Pisa 1832-Firenze 1904) è stato figlio d’arte. Il padre, pittore, lo manda a studio da Gaetano Bianchi e con costui si trova impegnato nel restauro degli affreschi di Paolo Uccello e di Domenico Ghirlandaio. Dicianovenne, espone all’Accademia di Belle Arti; entra in contatto con Telemaco Signorini, frequenta la scuola di nudo della stessa Accademia e dove viene premiato. Dal 1853, con Cabianca, ha inizio la sua stagione di pittura all’aria aperta, sviluppata senza comunque rinnegare l’originaria formazione. Con gli amici Macchiaioli è volontario nella Seconda Guerra di Indipendenza. Rientrato a Firenze, è tra gli ospiti fissi di Diego Martelli a Castiglioncello, così come, seguendo l’iter che lo rende sodale agli amici macchiaioli, sarà di lì a breve con Lega e Abbati tra i protagonisti della scuola di Piagentina. Questo periodo rappresenta uno dei momenti felici della sua creatività.

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A Roma in mostra Tintoretto

A Roma alle Scuderie del Quirinale fino al 10 giugno 2012, in mostra le opere di Jacopo Robusti detto il Tintoretto.  L’esposizione monografica  curata da Vittorio Sgarbi che ha selezionato 40 dipinti proveniente da musei e collezioni internazionali ,si concentra sui tre temi principali della sua pittura: quello religioso, quello mitologico e quello ritrattistico. Le opere sono state suddivise in sei sezioni : La prima sezione, situata al primo piano delle Scuderie del Quirinale, dedicata ai temi religiosi,  si apre con una delle prime opere riconosciute del grande maestro veneto ,”Gesù tra i dottori “(1542), concessa dal Museo diocesano del Duomo di Milano, per concludersi con la “Deposizione al sepolcro” (1594), del Monastero di San Giorgio Maggiore,” il miracolo dello schiavo”,dipinto nel 1548 per la scuola Grande di S. Marco,” la Madonna dei Tesorieri “e il “Trafugamento del corpo di San Marco”, ambedue dalle Gallerie dell’Accademia,” la Santa Maria Egiziaca” “e la “Santa Maria Maddalena”, della Scuola Grande di San Rocco .

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A Roma in mostra Tintoretto

A Roma alle Scuderie del Quirinale fino al 10 giugno 2012, in mostra le opere di Jacopo Robusti detto il Tintoretto.  L’esposizione monografica  curata da Vittorio Sgarbi che ha selezionato 40 dipinti proveniente da musei e collezioni internazionali ,si concentra sui tre temi principali della sua pittura: quello religioso, quello mitologico e quello ritrattistico. Le opere sono state suddivise in sei sezioni : La prima sezione, situata al primo piano delle Scuderie del Quirinale, dedicata ai temi religiosi,  si apre con una delle prime opere riconosciute del grande maestro veneto ,”Gesù tra i dottori “(1542), concessa dal Museo diocesano del Duomo di Milano, per concludersi con la “Deposizione al sepolcro” (1594), del Monastero di San Giorgio Maggiore,” il miracolo dello schiavo”,dipinto nel 1548 per la scuola Grande di S. Marco,” la Madonna dei Tesorieri “e il “Trafugamento del corpo di San Marco”, ambedue dalle Gallerie dell’Accademia,” la Santa Maria Egiziaca” “e la “Santa Maria Maddalena”, della Scuola Grande di San Rocco .

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Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, ottobre 2012

Si terrà dal 5 al 14 ottobre 2012 la ottava edizione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma e, come da tradizione, sarà allestita nelle storiche sale di Palazzo Venezia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Cesare Lampronti, Presidente del Comitato Organizzativo, annuncia le linee guida dell’ottava edizione: maggiore internazionalizzazione, ulteriore qualificazione delle proposte, maggiore superficie espositiva, nessun aumento del numero degli espositori che sarà strettamente contingentato entro il tetto massimo di 75. La Biennale Internazione di Antiquariato di Roma è frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, gli antiquari che vi partecipano, l’Associazione per Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, che contribuisce a darle continuità nel tempo e a garantire prestigio e autorevolezza, e la società I.C.E. srl, curatore dell’aspetto organizzativo e logistico.

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Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, ottobre 2012

Si terrà dal 5 al 14 ottobre 2012 la ottava edizione della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma e, come da tradizione, sarà allestita nelle storiche sale di Palazzo Venezia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Cesare Lampronti, Presidente del Comitato Organizzativo, annuncia le linee guida dell’ottava edizione: maggiore internazionalizzazione, ulteriore qualificazione delle proposte, maggiore superficie espositiva, nessun aumento del numero degli espositori che sarà strettamente contingentato entro il tetto massimo di 75. La Biennale Internazione di Antiquariato di Roma è frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, gli antiquari che vi partecipano, l’Associazione per Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, che contribuisce a darle continuità nel tempo e a garantire prestigio e autorevolezza, e la società I.C.E. srl, curatore dell’aspetto organizzativo e logistico.

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Evan Penny per la prima volta in Italia. “Re Figured” al MARCA

Dopo il successo della personale dedicata a Enzo Cucchi, il MARCA di Catanzaro presenta Re Figured, la prima mostra pubblica in Italia dello scultore canadese Evan Penny, tra i maggiori interpreti dell’arte plastica contemporanea.  L’iniziativa, a cura di Daniel J. Schreiber, direttore della Kunsthalle di Tubingen, e Alberto Fiz direttore artistica del MARCA, promossa dalla Provincia di Catanzaro-Assessorato alla Cultura, è frutto di una partnership internazionale che coinvolge il museo insieme alla Stiftung Kunsthalle di Tubingen, al Museum der Moderne di Salisburgo e al museo AGO di Toronto. La rassegna è realizzata con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, dell’Associazione Scolacium e della Fondazione Rotella.  Re Figured, che s’inaugura al MARCA sabato 21 aprile alle ore 18,30 per rimanere aperta sino al 30 giugno, è la più importante mostra realizzata sino ad ora dell’artista con oltre 40 opere accompagnate da una selezione di stampe fotografiche.
I lavori sono in silicone, resina sintetica e bronzo e molti di essi hanno una dimensione monumentale con un’altezza di oltre due metri e mezzo come Aerial#2 o Stretch#1. Sono opere in gran parte realizzate nell’ultimo decennio ma non mancano testimonianze precedenti che documentano l’evoluzione creativa di Penny. Non a caso si parte da Jim, una scultura del 1985 che lo scultore ha rivisitato nel 2011 realizzando Jim Revisited servendosi della scansione laser con aggiunta di capelli e peli.

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Evan Penny per la prima volta in Italia. “Re Figured” al MARCA

Dopo il successo della personale dedicata a Enzo Cucchi, il MARCA di Catanzaro presenta Re Figured, la prima mostra pubblica in Italia dello scultore canadese Evan Penny, tra i maggiori interpreti dell’arte plastica contemporanea.  L’iniziativa, a cura di Daniel J. Schreiber, direttore della Kunsthalle di Tubingen, e Alberto Fiz direttore artistica del MARCA, promossa dalla Provincia di Catanzaro-Assessorato alla Cultura, è frutto di una partnership internazionale che coinvolge il museo insieme alla Stiftung Kunsthalle di Tubingen, al Museum der Moderne di Salisburgo e al museo AGO di Toronto. La rassegna è realizzata con il patrocinio della Regione Calabria, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, dell’Associazione Scolacium e della Fondazione Rotella.  Re Figured, che s’inaugura al MARCA sabato 21 aprile alle ore 18,30 per rimanere aperta sino al 30 giugno, è la più importante mostra realizzata sino ad ora dell’artista con oltre 40 opere accompagnate da una selezione di stampe fotografiche.
I lavori sono in silicone, resina sintetica e bronzo e molti di essi hanno una dimensione monumentale con un’altezza di oltre due metri e mezzo come Aerial#2 o Stretch#1. Sono opere in gran parte realizzate nell’ultimo decennio ma non mancano testimonianze precedenti che documentano l’evoluzione creativa di Penny. Non a caso si parte da Jim, una scultura del 1985 che lo scultore ha rivisitato nel 2011 realizzando Jim Revisited servendosi della scansione laser con aggiunta di capelli e peli.

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Giorgio de Chirico: il labirinto dei sogni e delle idee

L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta propone, al Centro Saint-Bénin di Aosta, dal 29 aprile al 30 settembre prossimi, la mostra Giorgio De Chirico. Il labirinto dei sogni e delle idee – a cura di Luigi Cavallo con Franco Calarota – che, attraverso un’importante selezione di opere, alcune raramente esposte e provenienti da prestigiose collezioni private e museali, si pone come un’occasione unica per osservare da vicino e godere di capolavori del Maestro di solito non accessibili al grande pubblico.  Come ricorda Luigi Cavallo nel catalogo della mostra, Giorgio de Chirico (Volos 1888 – Roma 1978) “è il pittore più nuovo del vecchio mondo. Gettare uno sguardo sulla sua opera significa ripercorrere le avventure creative del XX secolo, fondamenta e confronti per il nostro tempo”. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta illustra il percorso all’insegna della Metafisica – intesa dal maestro come qualità eletta della pittura e non come caratteristica dei soggetti – che scorre lungo le diverse fasi stilistiche del suo lavoro: recupero della tradizione classica, suscitazioni surreali, riavvicinamento alla realtà attraverso le modulazioni del barocco e quindi l’invenzione di nuovi temi e di tecniche, dai Bagni misteriosi alla neometafisica. Capitoli che al loro apparire, nel sovrapporsi delle poetiche, hanno provocato polemiche in campo internazionale, le più accese per l’amore-odio che i surrealisti hanno avuto per De Chirico, riconosciuto l’iniziatore ideale del movimento francese. 

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Giorgio de Chirico: il labirinto dei sogni e delle idee

L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta propone, al Centro Saint-Bénin di Aosta, dal 29 aprile al 30 settembre prossimi, la mostra Giorgio De Chirico. Il labirinto dei sogni e delle idee – a cura di Luigi Cavallo con Franco Calarota – che, attraverso un’importante selezione di opere, alcune raramente esposte e provenienti da prestigiose collezioni private e museali, si pone come un’occasione unica per osservare da vicino e godere di capolavori del Maestro di solito non accessibili al grande pubblico.  Come ricorda Luigi Cavallo nel catalogo della mostra, Giorgio de Chirico (Volos 1888 – Roma 1978) “è il pittore più nuovo del vecchio mondo. Gettare uno sguardo sulla sua opera significa ripercorrere le avventure creative del XX secolo, fondamenta e confronti per il nostro tempo”. La mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta illustra il percorso all’insegna della Metafisica – intesa dal maestro come qualità eletta della pittura e non come caratteristica dei soggetti – che scorre lungo le diverse fasi stilistiche del suo lavoro: recupero della tradizione classica, suscitazioni surreali, riavvicinamento alla realtà attraverso le modulazioni del barocco e quindi l’invenzione di nuovi temi e di tecniche, dai Bagni misteriosi alla neometafisica. Capitoli che al loro apparire, nel sovrapporsi delle poetiche, hanno provocato polemiche in campo internazionale, le più accese per l’amore-odio che i surrealisti hanno avuto per De Chirico, riconosciuto l’iniziatore ideale del movimento francese. 

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